Progetto “Building Hope”: La telemedicina per la riabilitazione dei pazienti Covid
Il progetto ha un nome evocativo: Building Hope, “Costruire la speranza”, ed è finanziato dalla cooperazione americana (USAID).
La rete di solidarietà è arrivata a Milano grazie alla ong AVSI, che ha fornito all’ospedale Sacco 12 dispositivi di teleriabilitazione più un’unità centrale. I pazienti si collegano con il fisioterapista e vengono curati da casa.
“Ci interfacciamo, ci vediamo – dice un assistito, dopo le dimissioni dall’ospedale – faccio vedere fisicamente come mi muovo, come respiro. Lo possono constatare grazie a tutti i sensori che mi metto, con le prove che posso fare, sia di respirazione che di altro”.
Alberto Tornielli Bellini ha 54 anni ed è stato un paziente Covid, è rimasto due settimane in coma e, dopo essere stato allettato per 50 giorni, aveva tutti i muscoli atrofizzati.
Il suo calvario non è terminato: “Ho dolori, ho mancanza di fiato – spiega Tornielli Bellini – tutto questo lo avverto ancora oramai oggi a distanza di sei mesi. Non sono ancora fisicamente quello che ero.
Grazie alla teleriabilitazione, il paziente sta facendo progressi costanti: “Secondo me, si sta avvicinando il momento in cui ritornerò ad essere pienamente autosufficiente“, conclude.
Oltre alla riabilitazione, Building Hope porta avanti azioni di sostegno nei confronti dei “nuovi poveri” a causa del Covid: iniziative in ambito alimentare, con distribuzioni di 68 tonnellate di cibo a 4500 famiglie a Milano, e supporto educativo, con la distribuzione di tablet agli studenti in didattica a distanza.
Il progetto “Building Hope”, con il sostegno dell’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (USAID), è iniziato nel giugno 2020 dopo la prima ondata della pandemia e cerca di raggiungere 12.000 beneficiari diretti.
Fonte: https://it.euronews.com/2021/02/26/la-telemedicina-per-la-riabilitazione-dei-pazienti-covid